Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

lunedì 21 luglio 2014

ESTATE A TEATRO - Amleto con la pearà

Amleto - si sa – è sinonimo di dubbio e di follia, ma è soprattutto sinonimo di grande teatro.

Mi sembra di poter sostenere, senza timore di essere smentito, che il principe di Danimarca, in un ideale “the best of” dei racconti (teatrali) di tutti i tempi, occuperebbe una delle primissime posizioni per notorietà e successo. Sono del resto centinaia gli spunti che contiene questa celeberrima pièce dalle origini complesse e la visione anche di solo una delle migliaia di riscritture da essa tratte è sicuramente un ottimo modo per avvicinarsi al mondo di Shakespeare, quel mondo nel quale “ci sono più cose in in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa immaginare”.


Riproporre Shakespeare in salsa veronese ha (ri)portato l'ormai affermata compagnia teatrale della Barcaccia sulla strada della “pearà”, la “salsa” pepata della tradizione culinaria veronese, che ben esemplifica lo spirito, ben oltre il teatro amatoriale ma mai del tutto dentro a quello professionistico, con il quale hanno sempre lavorato con impegno e successo Robero Puliero e i suoi collaboratori.
Alla fine la sensazione è forse un po' amletica... Ci sono, insomma, tutti i limiti di battute un po' grossolane, che il pubblico aspetta però sempre con un velato sorriso sulla bocca, ma anche il pregio di finezze da intenditore, come il colpire chi staziona eternamente dietro le tende o il giocare altrove con i grandi passaggi (tematici) dell'Amleto (il veleno, l'orecchio, la morte di tutti i protagonisti).


Bravi e affermati, in tanti anni di appassionato, divertito e divertente lavoro in teatri e cortili, gli attori della Barcaccia il meglio l'hanno forse (storicamente) dato nel cartellone invernale.

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