Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

domenica 17 settembre 2023

#incontri IL DIGITALE (NON) E' UN GIOCO

L'Università di Verona e il Tocatì hanno pensato di ospitare al Teatro Romano alcuni momenti di riflessione a partire dal tema del gioco con importanti professori e pedagosisti, tra i quali spicca Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all'Università di Padova ed esperta di psicologia dell'apprendimento.

E' da più di dieci anni che cerco di seguire, quando possibile, gli interventi della professoressa, ma ancora non lo avevo mai fatto dal vivo.


Visto che il mio blog è nato per raccontare le cose più interessanti che mi sono capitate, ecco che alcuni fra gli spunti/suggestioni proposti/e in un'ora di incontro (sotto un sole pienamente estivo, non certo di fine stagione, e senza supporto di schermo) non li posso non selezionare e riassumere qui di seguito. 


IL DIGITALE (NON) E' UN GIOCO: L'ARTIFICIALE SI FA NATURALE

Col digitale non si scherza, senza di esso il mondo contemporaneo ormai non potrebbe andare avanti: il digitale ne è alla base. NOI FUNZIONIAMO DENTRO UN MONDO DIGITALE.

Non è tanto una questione di controllo della moralità o di esibizione della nostra intimità, è semplicemente il fatto che la tecnologia (artificiale) è ormai il (naturale) prolungamento di noi stessi, del nostro essere più profondo.

A chi lascereste il libero accesso del vostro telefono?

Del resto i BIG DATA evidenziano come tutti noi siamo oggetti di informazioni da parte di reti. Quanti consensi al trattamento dei nostri dati personali rilasciamo più o meno consapevolmente ogni giorno senza nemmeno conoscerne (o poterne veramente capire) fino in fondo le conseguenze?

Insomma, chi guida cosa? E' lo strumento o la persona a detenere il controllo? 

Una prima conclusione: ciò che manipola emozioni e forma mentis è (potere/agire) forte e come tale va limitato.

Non rimane che affrontare il digitale senza farsi dominare (un po' come in un celebre film di Kubrik mi verrebbe da dire... ma lasciamo stare... di cinema oggi non si è parlato... magari di cinema parlerò in un altro post).


GIOCARE E' ALLA BASE DELL'EVOLUZIONE UMANA

Col digitale non si scherza, ma il digitale è spesso (video) gioco, intrattenimento, modo di raffigurare le nostre percezioni (pensiamo a tutte le funzioni di cattura ed editing presenti in uno smartphone).

Il gioco è sempre stato fondamentale nell'evoluzione umana e non solo per i bambini. Il gioco è socialità, è costruzione dell'immaginario, è propedeuetico alla nostra capacità di saper correttamente distinguere il falso dal vero (e qui Guccini non c'entra).


IL DIGITALE HA PROFONDAMENTE CAMBIAMENTO IL NOSTRO FUNZIONAMENTO

Addiction! La nostra è una vera e propria dipendenza: il telefono cellulare e le nuove tecnologie marcano il nostro funzionamento, il nostro modo di connetterci al mondo.

Attenzione! Siamo iperconnessi! In un mondo di iperconnessi, bombardato di informazioni spesso false o riduttive, distinguere il falso dal vero diventa praticamente impossibile. Nel virtuale, poi, scatta il silenziamento degli indicatori funzionali che hanno guidato per secoli la nostra evoluzione emotiva: possiamo ancora guardare in faccia chi ci deve guidare, possiamo ancora affidarci a veri magister? Lo sguardo autentico è ancora possibile?

Una seconda conclusione (da affrontare... prima di subito): in un mondo di iperconnessi quale sarà secondo voi l'emozione più diffusa? La gioia, l'euforia, la felicità di stare insieme? No... la solitudine!


COLTIVIAMO LA NOSTRA GIOIA, ANZI... LE. .. GIOIE

A spegnere i sentimenti negativi (ad esempio la rabbia) ha sempre pensato il relativo sentimento antagonista (la gioia). E' ancora possibile questo (semplice e naturale) processo in un mondo (sempre meno semplice e naturale) dominato da una tecnologia che si appoggia (generandone di ulteriori) sulle DIPENDENZE?

Liberiamoci dalle nostre dipendenze: la gioia toglie tutto ciò che è stagnante, è il vero attivatore del futuro (più della speranza aggiungerei io). Ecco perché coltivare la gioia, anzi le nostre (al plurale è meglio) gioe.


BEPIIII! DOV'E' BEPI?

Il gioioso richiamo a Bepi, il camminatore, non poteva mancare neppure oggi!



martedì 29 agosto 2023

# letture L’INVISIBILE (Giacomo Di Girolamo)

Ho scoperto l’autore grazie ad un bel podcast di Matteo Caccia, che vi consiglio di recuperare. 

Il libro (anche audiolibro volendo), invece, porta avanti e perfeziona, aggiornandolo fino al fatidico febbraio 2023, il lungo lavoro di reportage del giornalista e scrittore Giacomo Di Girolamo, conterraneo del boss Messina Denaro.

La lettura mi ha colpito perché rende bene conto di come la storia della mafia si mescoli più facilmente di quanto noi possiamo pensare con la storia della nostra italica (e non solo) quotidianità: tanti piccoli fatti, tante persone in relazione tra loro, che si fanno forza della straordinaria normalità e capacità di penetrazione del malaffare, inteso non come male assoluto, ma come capacità di mediare e mescolare gli interessi di tanti strati e livelli della nostra odierna società (cosa Grigia ovvero un insieme di relazioni tra il bianco del mondo legale e il nero del mondo criminale, un grigio appunto frutto di operazioni condotte ai limiti della legalità stessa).

Sì, perché, come cambiano i tempi, cambia anche la mafia, e cambia pure il nostro modo di costruire quel sentire comune che in teoria dovrebbe essere lo Stato, il migliore tra gli antidoti alla criminalità organizzata. Spesso lo Stato è lontano da noi, non prende corpo, è un’idea astratta, sono bei principi che avrebbero bisogno di persone che lo costruiscono e non di martiri che difendono degli ideali.

La lettura soprattutto riporta migliaia di fatti e notizie, frutto di un lavoro certosino di molti anni, che mostrano come la storia del malaffare sia da sempre sotto gli occhi di tutti, e di come il malaffare sia facile da costruire se molti di noi questi fatti o non li vogliono vedere, o li vogliono sentire sempre troppo distanti da loro.

In fin dei conti, lo dicono abbastanza brutalmente, i proverbi, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire… e non c’è miglior invisibile di chi ti è meglio o fa comodo non venga visto.

#film OPPENHEIMER #in sala

Nolan affronta con grande vigore la costruzione della parabola di Oppenheimer, attraverso il proprio cinema visionario che traccia il ritratto, prima che di uno scienziato, di un uomo ossessionato dalle sue visioni e incapace di essere fino in fondo padre delle sue idee, ma anche tutto sommato dei suoi figli e delle sue creazioni più in generale.

Mi sento di dire che il film richiede molta attenzione, in quanto è lungo e va visto senza troppa folla che ti disturbi (specialmente la folla adolescente, richiamata dai claim pubblicitari... specialmente se impugna... e illumina con... gli smartphone). 


Ciò che, secondo me, tiene ben legato il film, facendo da contrappeso alla visionarietà di Nolan (in questa pellicola, seppur lucidamente, un po' più costruita del solito), è il fatto che, quando si parla di scienza, il regista sembra avere le idee più chiare del suo protagonista.
Insomma, tutto il sistema dei personaggi, che magari da un lato può apparire proposto in un modo un po’ troppo didascalico, in fondo aiuta lo spettatore a non perdersi nella lunga durata del film e a rilanciare lo sprint nella parte finale, quando ormai la questione nucleare è già stata completamente impostata e tracciata, con una sorta di duello (contesa simil giudiziaria/paracommissione d'inchiesta) cominciato nelle prime sequenze del film e che finalmente giunge al termine, un duello che scioglie definitivamente il giudizio di Nolan: ci sono logiche scientifiche e politiche che schiacciano inesorabilmente la nostra umanità e ci sono limiti che in fondo l’uomo Prometeo non si vuole dare, pur consapevole che la condanna alla sofferenza sarà poi inevitabile.
Rimane un po' meno chiaro almeno ai miei occhi se l'inquietudine del personaggio Oppenheimer verso questi punti di non ritorno della scienza (e della politica!) sia quella di Nolan, quella del vero Oppenheimer... o di entrambi.


Nota finale: andiamo al cinema sereni, senza farci troppo condizionare da ciò che sentiamo dire dagli altri. Non dobbiamo sempre cercare un capolavoro da parte dei nostri registi (più o meno) preferiti, ma cerchiamo, soprattutto nel caso dell'Oppenheimer di Nolan, di apprezzare l'argomento che si è scelto di trattare.

domenica 20 agosto 2023

#vacanze ROTOLANDO VERSO SUD - I FLASH DELLA MIA ESTATE



Sopra a un'onda stanca che mi tira su (long way home)

Mentre muovo verso sud (long way home)

Sopra a un'onda che mi tira su (long way home)

Rotolando verso sud (long way home)


Anche quest'anno ho scelto di nuovo perlopiù la direzione Sud per viaggiare... senza un perché preciso... ma con delle mete ben definite. Perché viaggiare è allontanarsi per poi ritornare, immaginare continuamente come sarà l'arrivo, l'approdo, l'atterraggio... e una volta finito il tour, cuore e testa saranno già proiettati al prossimo itinerario, spinti da quanto hanno appena lasciato, ma non certo dimenticato.

Ecco alcuni (assai disordinati) flash della mia estate... quindi in ordine sparso... quindi per libera associazione... quindi buon viaggio!


L'ARRIVO A VENEZIA (PER VEDERE UNA MOSTRA FOTOGRAFICA)


Venezia è sempre così... tu ci arrivi e subito vedi questo... tu lo sai già... ma ogni volta è come entrare in quella singolare dimensione (on the water) da una "porta sensoriale" che ritara e ripondera le tue sensazioni... e subito entri in modalità laguna.
A proposito: Chronorama, tesori fotografici del ventesimo secolo resterà aperta fino al 7 gennaio 2024. 
 


VISITARE UNA CERTOSA


Visitare la Certosa di Pavia è una vera emozione, perché questi luoghi sono luoghi dell'anima: prima di tutto di chi li ha commissionati, ma anche di chi ancora lì (ci) vive, (ci) prega... e (ci) ama! Se andate informatevi bene sugli orari di apertura per godere al massimo della visita.



LE CHICCHE DELLA PIANURA PADANA


Soncino! Tutta da scoprire... io l'avevo scoperta una Pasquetta, più o meno un lustro fa... e ci sono tornanto con emozione... un castello bellissimo dei signori padani che controllavano quelle zone tra Cremona e Bergamo, tanta itala storia tra stampa e lavorazione del baco da seta con relative filande. E questo capolavoro di pittura che ci ricorda che un giorno saremo giudicati. Giudicate un po' voi se non ne vale la pena.


SE VAI A TIVOLI


Se vai a Tivoli, non ti devi accontentare, ma devi girarla tutta: tutte le ville, tutti i parchi, tutti i templi sono lì a testimoniare che il connubio uomo-natura-bellezza è davvero possibile, anche se poi la città in tanti suoi edifici è in stato di degrado, mentre l'acqua dell'Aniene continua a scorrervi sopra e sotto.



ALLA SCOPERTA DI COLLEPARDO


La provincia di Frosinone offre questa grande occasione: Collepardo! Tra cavità naturali di vario tipo e Certosa... non fatevela suggire... se rotolerete anche voi verso sud!



L'ALTA VELOCITA' ROMA - POMPEI


Al netto di De Luca che piglia per i fondelli Valditara sull'alta velocità di questa tratta, la mia prima volta a Pompei è arrivata con tempi biblici, oltre i cinquant'anni, forse troppo tardi (come poi per Recanati del resto)... ma piuttosto che... mai!



LIVE




APPREZZAMI L'ASINO


La leggenda fiorita sui sentieri di questo tratto di costa tra Campania e Basilicata è assai intrigante. Alla base ci sta l'idea che i tratturi erano talmente stretti che le bestie da soma che si incontravano lungo di essi andavano ad un certo punto sacrificati (quindi precipitati, nella versione più cruenta) o quantomeno scambiati (comprati nella versione un po' più verosimile) in modo che i sentieri fossero più facilmente e razionalmente percorribili e lo scambio delle merci ottmizzato: il tutto a partire da una trattativa che dava un valore, un prezzo (!) al tutto.
Di sicuro rimane una vista impareggiabile e la soddisfazione di essere a Sapri ed avere mare e trekking più che a portata di mano... e un po' meno (facilmente) di gamba.


AVELLINO E LA SUA PROVINCIA NOBILE


Taurasi e Mirabella Eclano ben raccontano la ricchezza dell'Irpinia nel presente (vino e cucina) e nel passato (importanti civiltà), il tutto unito da un grande/grandissimo senso dell'ospitalità e da paesaggi davvero ancora incontaminati.  


CASA LEOPARDI: NOBLESSE OBLIGE


Colpevolmente in ritardo rispetto ai miei anni di studi (non matti ma abbastanza disperati) al liceo, sono giunto in quel di Recanati per omaggiare uno dei padri della poesia italiana: omaggio dovuto e davvero soddisfacente.


I TRAMONTI DI QUELLA TERRA: IL MAR TIRRENO


La costa tirrenica mi ha regalato tramonti memorabili, anche se pure quelli del Gargano non scherzano. In ogni caso le foto in questi casi si scattano da sole... basta arrivare all'ora giusta. 


SOTTO PUNTA LICOSA


Sotto punta Licosa comincia il Cilento che amo e che mi emoziona di più. E proprio lì tra Punta Licosa, Pioppi e Marina di Casal Velino fare il bagno mi ha (finora sempre) regalato emozioni indescrivibili... ti senti tuttuno con il mare e non pensi più a niente. Per me non è poco.


L'INCOMPIUTA


Venosa, città di Orazio, è una piccola chicca della Basilicata che andrebbe valorizzata di più... è un po' un'incompiuta come il celebre edificio ospitato nel Parco Archeologico che ben rappresenta il legame tra le varie epoche storiche che si può leggere in tutto il territorio circostante.
L'incompiutezza è anche una categoria dell'anima, perché se da un lato sa di fallimento, dall'altro ti può spingere a guardare con più attenzione il percorso che c'è ancora da fare, anche se poi magari da lì non ti sposterai di un centimetro.


MELFI


Città del passato (Federico II su tutti) e del presente (lo stabilimento) Melfi nasconde tante altre testimonianze di altre importanti civiltà: una volta il vero crocevia dell'Europa (e non solo!) era il nostro Sud. Vedere per credere il bel-lis-si-mo Museo archeologico nazionale del melfese "Massimo Pallottino".


IL GARGANO


Ancora una prima volta, una prima veloce scappata in Gargano, quasi un sopralluogo: obbligatorio tornare... soprattutto, per quanto mi riguarda, a Rodi Garganico e a Monte Sant'Angelo (ma la foto è scattata a Peschici, chevvelodicoaffare...).


SALERNO E LA COSTIERA AMALFITANA


Prima veloce scappata tra Salerno e costiera amalfitana (Amalfi e Positano), più di un sopralluogo: obbligatorio tornare (già ci sono tornato con la testa e col cuore dopo pochi giorni dal rientro a Verona). Salerno, un po' Genova un po' Napoli, molto città di mare, con un potenziale notevole. Perdersi tra i vicoli della città vecchia alla ricerca del poco che rimane della Salerno che fu (quella del poeta Alfonso Gatto) è una piacevole sensazione che porterò a lungo con me e che mi ha in parte aiutato a riordinare le idee.


HEMINGWAY E BASSANO


Il Museo Hemingway e della Grande Guerra di Bassano è una piacevole sorpresa e un'ottima occasione per capire cosa vuol dire viaggiare, scrivere, vivere e amare, come fece da par suo il celebre scrittore statunitense, anche per capire meglio (partendo appunto dalle due rive del Brenta) perché proprio alla non lontana laguna di Caorle egli dedicò alcune delle sue pagine più belle del libro “Di là dal fiume e tra gli alberi”.


IL MONTE SORATTE


Una storia da conoscere e da scoprire, per certi versi un unicum in Europa: le storie di guerra (fredda e non) non (ci) deludono mai (purtroppo!).


PER I MONTI


Ed infine per me estate vuol dire camminare in montagna... studiare l'itinerario giusto, ora facile ora impegnativo, allenarsi per arrivare preparati, predisporre zaino, attrezzature, tabelle orarie... infine partire... ecco partire, per non rimanere bloccato nella mia routine


domenica 9 aprile 2023

#letture LA DIETA MEDITERRANEA

Vivere IL Cilento - come è capitato al sottoscritto nelle scorse vacanze estive targate luglio 2022 - ti spinge poi a vivere IN Cilento: mangiare (sano!) per credere!


Come racconta magistralmente in un suo riuscitissimo saggio Elisabetta Moro, la dieta mediterranea,


che tra i mari e i monti del salernitano sembra affondare le sue origini e i suoi princìpi, ben rappresenta uno stile di vita tutto da seguire e da scoprire. Essa testimonia e recupera quanto da secoli religione, etica e più in generale antropologia raccontano del nostro essere (uomini mediterranei) in quanto esseri mangianti (N.d.R. - mangiare in senso lato, per ciò che assumiamo e introduciamo per esistere... allo stesso tempo, viviamo per mangiare e mangiamo per vivere!), insomma della nostra cultura materiale.


Lo aveva capito ormai qualche decina di anni fa lo statunitense Ancel Keys che, non senza il sostegno della moglie Margaret Haney, tanti studi in tal senso ha condotto anche alle nostre latitudini, finendo per stabilirsi proprio in Cilento (conoscete la storia di Minnelea?



Essere consapevoli delle nostre ricchezze culturali (e alimentari!) ci permette ancora oggi di non cercare altrove quanto già abbiamo a disposizione, dando un senso più profondo all'idea di made in Italy, senza piegarci a modelli stranieri più o meno affermati. Se da sempre gli stranieri vengono in Italia a (ri)scoprire ciò che noi dimentichiamo... un motivo ci sarà!

domenica 5 marzo 2023

#film #insala THE WHALE

THE WHALE, film potente, dai pochi personaggi protagonisti e dalla sceneggiatura non originale, contiene pochissimi (forse uno solo) colpi di scena e numerose ed evidentissime metafore, attraverso le quali, fin dalla primissima scena centrata sul nero dello schermo di una webcam a quella candida (bianco lucente!) del finale, la narrazione procede abbastanza spedita tra due giorni della settimana non casuali di una settimana ancor meno casuale.


In THE WHALE si "gioca" con i colori, o forse meglio con i non colori, che i colori stessi li comprendono o annullano tutti.

In primo luogo, il nero, ovvero ciò che oscura e abbruttisce la nostra vita in vari modi, soprattutto rovinando e deformando sia il nostro corpo sia la nostra volontà (nessun protagonista è immune da questo abbruttimento).

Per questo, proprio dietro lo schermo nero (è lì che bisogna cercarlo, o forse meglio svelarlo!) potrebbe comparire il bianco, ovvero l'aggettivo che caratterizza meglio la balena del titolo del film e ancor di più il capolavoro (?) di Melville, ovvero il colore per eccellenza della ricerca della bellezza e del candore.

Forse... in questo film da vedere se amate gli schiaffi in faccia e la poca reticenza... è un po' come quando si entra in una sala cinematografica buia.

Forse... un omaggio/riflessione sul cinema stesso... il nero nasconde, secondo Aronofsky, le sorprese più tragiche ma allo stesso tempo significative che possiamo raccontare.

Buona visione.



  

 

giovedì 7 luglio 2022

#letture I TESTI COMMENTATI DI DAVID BOWIE

David Bowie raccontato attraverso i suoi testi commentati, testi semplici ma mai banali, che hanno toccato sicuramente il loro apice nel viaggio senza ritorno di Major Tom. Quante volte con un velo di tristezza sul viso ne ho intonato l'explicit in quel fatidico gennaio 2016…



David Bowie, Fantastic voyage. Testi commentati (Arcana, 2016)

Se anche voi ne avrete voglia, buon viaggio attraverso questo corposo ma tutto sommato assai scorrevole volume.