Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

martedì 29 luglio 2014

ESCURSIONI - Sega di Ala, Busoni, Denti della Sega, Sega di Ala

Questo itinerario, impegnativo nei tratti più esposti ed elevati, regala grandi soddisfazioni e conferma la bellezza e il fascino umile e discreto della nostra Lessinia.

Alcuni dati sommari (la mappa invece fa riferimento anche al Corno d'Aquilio) del giro in Lessinia


Itinerario completo: Sega di Ala – Villaggio San Michele - Busoni - Malga delle Cime - Denti della Sega - Malga Pealda - Malga Fratte - Sega di Ala.
Distanza: 12 km. circa
Tempo stimato: poco più di 4h
Dislivello: 700 mt. circa

------------------------------------------------------------------------------------

Quattro a zonzo
[miniracconto tra il serio e il faceto] 




Anche per quest'estate, mentre attendo di conoscere la mia nuova sede di lavoro a scuola e di tirare di nuovo così il pero a Peri (paesino che pure mi piace e nel quale abbiamo acquistato le vivande per oggi), mi posso per fortuna dedicare alle escursioni in montagna. Attendo anche di fare la Peri-Fosse in bici... appena mi decido naturalmente seguirà post celebrativo. Intanto l'ho fatta in auto con Stefano, Ernesto e Isabella, cordiali compagni di camminata: i quattro a zonzo.
Eh sì, un'estate a zonzo... Per vivere un'estate a zonzo bisogna in questo caso raggiungere Sega di Ala. Tranquilli! Tutte le strade portano a Sega di Ala: da Fosse, dalle Fittanze, dalla Sdruzzinà... la scelta è ampia!


La prima comoda tappa è questa, molto gradita a chi vuole campeggiare o soggiornare al fresco della Lessinia per sfuggire alla canicola (a  parte in questa - per ora - non estate 2014) .



Ed eccoci, ora, in quasi neanche mezzoretta (2 km. di comodo cammino per la precisione) ai suggestivi Busoni, gli scavi militari della prima guerra Mondiale, che fortunatamente hanno reso questa terza linea difensiva (che toccò a queste latitudini anche Passo di Rocca Pia e Corno d'Aquilio, Monte Castelberto, l'Aguz, Cima Sparavieri, Monte Tomba, gruppo del Carega) una Guerra per ridere e non di (immensa) disperazione come sulle prime due linee (ingrandisci con un click la tabella sottostante).




Rimane comunque traccia in queste gallerie di quell'italica retorica che da un lato tanto aiutava gli animi a rimanere alti e che dall'altro ben testimonia le fragili basi della politica militare italiana, ancora troppo occultata dietro il paravento rimembranze classico-letterarie. 



Una volta attraversati con l'ausilio della torcia, prestando attenzione a non scivolare, questi ampi passaggi dentro la roccia si può godere di questa spettacolare vista sulla Valdadige.



Sul Coni Zugna, invece, il secondo fronte difensivo italiano sempre strenuamente difeso dai nostri valorosi corpi alpini, la Storia è stata di tutt'altro tenore...



Come detto, qui invece, sul Monte Borghetto, non troverete reperti bellici, ma solo qualche scavo di gallerie o trincee (penso anche alla zona del Malera o di cima Trappola). O qualche borraccia! Potreste anche imbattervi in qualche gara di Mountain Bike (se non erro la Lessinia Legend è nata da queste parti).
Ma òcio agli scarponi! E dovrete prestare molta attenzione da qui in poi nell'itinerario soprattutto in caso (il nostro!) di pioggia.
 



L'Itinerario prosegue ora verso i Denti della Sega, sotto i quali si affaccia una panoramica sottocengia, sempre con vista mozzafiato e sopra i quali (ma attenzione all'orientamento se percorrete le creste, perchè del sentiero rimane solo una traccia) si staglia il Passo della Morte.


La vista ricadrà anche sul non lontano (in linea d'aria) Altissimo di Nago, dove ogni estate Stefano ed io andiamo almeno una volta a trovare il mitico Danny del Rifugio "Damiano Chiesa". Ci godiamo così altre spettacolari trincee e incredibili viste sul Garda, per un panorama che nei giorni sereni regala emozioni incancellabili (sarò retorico anch'io, ma ho scattato certe foto lì!).

Una volta attraversate le creste (percorso impegnativo) o più tradizonalmente risalito un ripido sentiero nel bosco (brutto col fango), potrete raggiungere il monte Cornetto (quello del ripetitore che neanche Jo Pomodoro...) o incamminarvi verso il Corno d'Aquilio.
Più tranquillamente noi abbiamo fatto ritorno, lungo la strada asfaltata e popolata di vacche, alle Trattorie della Sega di Ala.



Così la passeggiata, correndo proprio sul confine provinciale, termina tra cippi di confini molto più antichi, con la sensazione che ancora una volta la povera Lessinia ci ha stupito con un altro suo angolino suggestivo.



Infine, dopo un caffè e un gelato al ritrovato caldo di Fosse (forse una buona metafora di questo luglio simpatico ma non troppo), tutti a casa.

Nessun commento:

Posta un commento