Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

domenica 29 giugno 2014

LETTURE - La ragazza delle arance


JOSTEIN GAARDER

La ragazza delle arance

Tea



E' stata annunciata da pochi giorni la presenza dell'autore al prossimo
Festival della Letteratura di Mantova


UN ACCENNO ALLA TRAMA - Un ragazzino di quindici anni, affascinato dallo spazio e interessato ad affrontare nella propria adolescenza le domande sull’esistenza, si confronta con la storia personale del padre che non c’è più, ripercorrendola in una lettera a lui indirizzata ritrovata postuma. In essa domina la figura di Veronika, la Ragazza delle Arance, che in modo facilmente intuibile si collega con il proprio presente, viaggiando per così dire, come ormai consolidato in Gaarder, nel tempo e nello spazio.



ALCUNE IMPRESSIONI - Non amo particolarmente la costruzione della trama in Gaarder e alcuni passaggi dello stile (quella sorta di - come dire - didascalismo...), ma resto sempre affascinato da come l’autore sappia colpire infallibilmente certe corde… personali, che vanno diritte al cuore (gli sguardi dell'amore, il pensiero che si impadronisce di noi, quasi più degli istinti).
La lettura è abbastanza scorrevole ed è facilmente accostabile a quella del ben più celebre “Il mondo di Sofia”: un padre presente pur nella sua sostanziale assenza, lo spazio come proiezione dell’origine e della dimensione primigenia della vita, le grandi domande (in senso lato filosofiche) sulla ricerca di un senso da dare alla propria esistenza e a quella di chi è a noi legato o dal sangue, o dall’amicizia, o, soprattutto, dall’amore... quell’amore che scocca sempre a partire da uno sguardo.


venerdì 27 giugno 2014

Il maledetto United

DAVID PEACE

Il maledetto United

Il Saggiatore - tascabili







(Ri)Percorrere la storia di Brian Clough è prima di tutto un salto nei Settanta, in quella atmosfera così poco amichevole ma (paradossalmente) allo stesso tempo rassicurante, condita da un buon pizzico di realistico linguaggio scurrile, che ben esemplifica il romanzo di ciascuno di noi...

... di noi che, specie da giovani, sogniamo sempre in grande, di noi che veniamo fagocitati dal potere del Pallone, emblema supremo dell'affermazione di sè ad ogni costo e di un successo spesso destinato ad essere passeggero, magari tanto più entusiasmante quanto ci può regalare brevi ma intensi momenti di gloria. Se poi l'eredità o il peso da sopportare sono troppo grandi (Don Revie) non bastano illuminazione e talento (che prima o poi riemergeranno): ci vuole anche tanta fortuna.