Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

lunedì 4 settembre 2017

#TwinPeaksFinale DEEPER AND DEEPER AND DEEPER

In questo doppio finale di stagione non succede certo tutto quello che deve succedere… ma succede decisamente di tutto!!

Lascio a chi è più bravo e competente di me il compito di riassumervi quanto accaduto

e passo deciso a dare il mio granellino di contributo.


Nella prima parte molti pezzi vanno al loro posto e i vari personaggi (non tutti purtroppo) si congedano da noi amichevolmente, dopo aver assistito alla sconfitta del male "impersonificato" da Bob.
Nella seconda parte (dopo l'avverarsi del fatidico “Remember 430. Richard and Linda. Two birds with one stone.”), come in altri film di Lynch, la storia cambia, non fornisce più nessuna risposta attesa, non è più, insomma, quella della ragazza che abitava in fondo al viale (Is it the story of the little girl who lived down the lane? domanda l'evoluzione arborea del braccio, quesito che è anche il titolo di un film drammatico, thriller, horror, giallo del 1976!).
Anzi e perdipiù la storia stessa sembra entrare per sviluppo (di tempo e di luogo) e lentezza narrativa in una dimensione reale (per nulla diegetica), dimensione nella quale il male c'è eccome, ma non è quello metafisico, onirico e allucinante di Twin Peaks... almeno fino a... questo!!

Rabbrividisco ancora...

Secondo me, a noi spettatori ormai vaccinati e consapevoli non di quello (non ci sono quote di scommettitori che tengano) ma solo di cosa (l'unica certezza è che non sarà come l'avevamo immaginata... come nella realtà!) ci aspetta, con questo finale Lynch vuol dire che poteva raccontarci una storia come tante altre, ma che invece lui preferisce il linguaggio dei sogni, che hanno il potere di trasfigurare e farci vivere più a fondo quella che noi, per non impazzire o per semplice leggerezza, chiamiamo realtà, ma che tale non è, almeno nella sua essenza.
Poteva essere la storia di Carrie Page ma alla fine (molto meglio... ma solo  per noi, non per i personaggi che sono comunque degli sconfitti!) è stata quella di Laura Palmer, l'eletta e la dannata, la cui angelica foto finisce per essere presa a simil martellate dalla madre, colei che più di tutti è stata danneggiata e privata di una vita (anche parallela) in quella casa in fondo al viale, nella quale ha subito per sempre la sua dannazione (ma anche Cooper\Richard è lasciato da Diane\Linda e Laura\Carrie è in fuga dopo un omicidio).

Questo, in estrema sintesi e a mio modestissimo parere, è lo spirito lynchano, basato su continui strappi e pacchiane ma incantevoli ricuciture, spirito che fin dalla nascita ne permea filmografia e arte, trovando in Twin Peaks un punto di vista talora più divertito e autoironico di altre opere o progetti del Nostro, ma rimanendo pur sempre una weltanschauung terribile e lancinante.
E tale è appunto (terribile e lancinante) l’urlo finale di Laura Palmer, che scopriamo così non essere mai esistita se non nei nostri sogni (a proposito di onirico... ma che scena è quella della loggia con tutte quelle simil campane!!!), generati dal genio e (completa) sregolatezza\anarchia di Lynch, un urlo e un sogno che ci scuoteranno a lungo, perché ci colpiscono nel profondo, diventando per (più di) qualche istante più veri del vero. Deeper and deeper and deeper.


sabato 2 settembre 2017

#letture TERRA DI NESSUNO

L'America e non l'Australia è, nel sentire comune, il continente che più di tutti è stato segnato dalla conquista e dall'annichilimento delle civiltà autoctone.


Leggendo questo testo ho dovuto ricredermi e ripensare a molte mie convinzioni, convinzioni che purtroppo si fanno sempre più pessimistiche sulla possibilità dello scambio civile tra civiltà (scusate il bisticcio... ma rende).