Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

sabato 30 dicembre 2017

#VistoAlCinema THE GREATEST SHOWMAN

Ecco arrivare di nuovo sul grande schermo la storia di P(hineas) T(aylor) Barnum, ma questa volta sotto forma narrativa di musical. E' anche, a ben vedere, la storia della nascita del business dell'intrattenimento in una società sempre più di massa, laddove, parallelo e più tradizionale, scorre anche il filone celebrativo del senso di meraviglia che ognuno di noi prova quando i sogni diventano realtà. Interessante, in tal senso, è anche lo spazio dedicato nel film a Jenny Lind, cantante svedese lanciata negli USA sempre dallo stesso Barnum, cantante intorno alla quale si crea una sorta di isteria collettiva che si sarebbe vista in seguito solo per le star del rock.


Questo film godibile e non eccessivamente lungo mi ha fatto di nuovo ripensare a quando il circo da piccolino lo andavo a vedere nei tendoni.
Inoltre, ho anche recentemente scoperto che in provincia di Verona sono sepolti vari personaggi che al circo italiano hanno dato lustro e passione, piccola storia alla quale è stato pure dedicato un piccolissimo libro con il quale mi congedo e vi saluto, gentili Internet's Friends.


lunedì 4 settembre 2017

#TwinPeaksFinale DEEPER AND DEEPER AND DEEPER

In questo doppio finale di stagione non succede certo tutto quello che deve succedere… ma succede decisamente di tutto!!

Lascio a chi è più bravo e competente di me il compito di riassumervi quanto accaduto

e passo deciso a dare il mio granellino di contributo.


Nella prima parte molti pezzi vanno al loro posto e i vari personaggi (non tutti purtroppo) si congedano da noi amichevolmente, dopo aver assistito alla sconfitta del male "impersonificato" da Bob.
Nella seconda parte (dopo l'avverarsi del fatidico “Remember 430. Richard and Linda. Two birds with one stone.”), come in altri film di Lynch, la storia cambia, non fornisce più nessuna risposta attesa, non è più, insomma, quella della ragazza che abitava in fondo al viale (Is it the story of the little girl who lived down the lane? domanda l'evoluzione arborea del braccio, quesito che è anche il titolo di un film drammatico, thriller, horror, giallo del 1976!).
Anzi e perdipiù la storia stessa sembra entrare per sviluppo (di tempo e di luogo) e lentezza narrativa in una dimensione reale (per nulla diegetica), dimensione nella quale il male c'è eccome, ma non è quello metafisico, onirico e allucinante di Twin Peaks... almeno fino a... questo!!

Rabbrividisco ancora...

Secondo me, a noi spettatori ormai vaccinati e consapevoli non di quello (non ci sono quote di scommettitori che tengano) ma solo di cosa (l'unica certezza è che non sarà come l'avevamo immaginata... come nella realtà!) ci aspetta, con questo finale Lynch vuol dire che poteva raccontarci una storia come tante altre, ma che invece lui preferisce il linguaggio dei sogni, che hanno il potere di trasfigurare e farci vivere più a fondo quella che noi, per non impazzire o per semplice leggerezza, chiamiamo realtà, ma che tale non è, almeno nella sua essenza.
Poteva essere la storia di Carrie Page ma alla fine (molto meglio... ma solo  per noi, non per i personaggi che sono comunque degli sconfitti!) è stata quella di Laura Palmer, l'eletta e la dannata, la cui angelica foto finisce per essere presa a simil martellate dalla madre, colei che più di tutti è stata danneggiata e privata di una vita (anche parallela) in quella casa in fondo al viale, nella quale ha subito per sempre la sua dannazione (ma anche Cooper\Richard è lasciato da Diane\Linda e Laura\Carrie è in fuga dopo un omicidio).

Questo, in estrema sintesi e a mio modestissimo parere, è lo spirito lynchano, basato su continui strappi e pacchiane ma incantevoli ricuciture, spirito che fin dalla nascita ne permea filmografia e arte, trovando in Twin Peaks un punto di vista talora più divertito e autoironico di altre opere o progetti del Nostro, ma rimanendo pur sempre una weltanschauung terribile e lancinante.
E tale è appunto (terribile e lancinante) l’urlo finale di Laura Palmer, che scopriamo così non essere mai esistita se non nei nostri sogni (a proposito di onirico... ma che scena è quella della loggia con tutte quelle simil campane!!!), generati dal genio e (completa) sregolatezza\anarchia di Lynch, un urlo e un sogno che ci scuoteranno a lungo, perché ci colpiscono nel profondo, diventando per (più di) qualche istante più veri del vero. Deeper and deeper and deeper.


sabato 2 settembre 2017

#letture TERRA DI NESSUNO

L'America e non l'Australia è, nel sentire comune, il continente che più di tutti è stato segnato dalla conquista e dall'annichilimento delle civiltà autoctone.


Leggendo questo testo ho dovuto ricredermi e ripensare a molte mie convinzioni, convinzioni che purtroppo si fanno sempre più pessimistiche sulla possibilità dello scambio civile tra civiltà (scusate il bisticcio... ma rende).


lunedì 28 agosto 2017

#Letture IL SOGNO E IL SILENZIO

Ma allontana ogni pena,
forse l'amore ti riscalderà.

Questi splendidi versi chiudono uno straordinario volumetto poetico che ho avuto la fortuna di intercettare.


La poesia, frutto evidentemente dell'animo artistico dell'autore che è stato anche un appassionato di pittura (e nelle liriche ciò traspare), scorre leggera ed elegante ed è stato veramente piacevole trarne giovamento ed ispirazione.



Forse l'amore

Ecco l’autunno, stagione amica,
i giorni sono più brevi,
le sere velate dalla bruma.

E tu, cuore, preparati all’inverno:
le lunghe notti insonni quando l’alba
pare non giunga mai,
il buio accovacciato contro i vetri,
il silenzio della neve.

Ma allontana ogni pena,
forse l’amore ti riscalderà.



Inverno a Recoaro

ieri è nevicato sulla valle.
Dai declivi deserti
più non giungono grida di ragazzi
e l'Agno avaro d'acqua
riposa nel suo greto.

Tra gli addobbi consunti del salotto
muovi le dita ad un confuso accordo
sulla tastiera, oltre i vetri appannati
guardi il bianco veliero della luna
che approda sullo Spitz. Come lontano
ti appare quel passato di fanciulla,
quasi non tuo, vissuto da altra vita!

Poi a nuovi pensieri resti assorta
nel silenzio, ti scrolli all'improvviso
e allontani ogni ombra, ti concedi
al travaglio di vivere ogni istante.
Non più turbata, ti ritrovi donna.



San Bonifacio 

Se nei mattini tuoi primaverili
odo levarsi un canto nelle strade
e riecheggiare a lungo nei cortili
tra le tue vecchie case, dove cade

obliquo il sole, se dai tuoi filari
di gelsi ed olmi sale l’umidore
della guazza notturna e dai pomari
arriva il vento con l’acuto odore

di timo e di mentuccia, d’erbe buone,
si ridesta in me il bimbo che io fui,
che correva le prode dell’Alpone
a raccoglier “bruscandoli”. Di Lui

tutto è rimasto qui: con il roseto,
la vecchia casa delle Quattro Strade,
il portico, la pergola, il segreto
rifugio tra le canne, le contrade

dove un tonfo di bocce sull’assito
delle osterie è suono familiare.
Da ciò che s’è perduto nasce il mito,
la vita è solo un lungo ricordare.



IL balcone sul roseto
                                    a mia madre
Tornerà dai paesi dell’oblio
un volto corroso dal tempo,
una voce soave
parlerà di cose perdute.
Nel cuore desolato
fioriranno ancora per noi
la pergola di glicine, il roseto
della remota infanzia.
L’aroma appassito delle giunchiglie
a poco a poco lo riscopriremo
e sarà spada che ferisce
memoria che scava,
sarà l’amico morto
che smarrimmo per sempre
ad un crocicchio.



A Salvatore Quasimodo

Laggiù lungo i tuoi fiumi sulle rive
l'airone e la gru muovono il volo,
la biscia d'acqua freme tra le canne
di palude: ma ti costringe altrove
questa vita di scherno, amara sorte.
Nelle nebbiose pianure del Nord
si consuma il tuo tempo, assiduamente
rimpiangi la tua infanzia e l'aspra isola
della tua razza, in te riscopri i miti
della tua terra favolosa. Forse
nella memoria celi la mestizia,
riodi ancora l'eco dello Jonio
che estenua il suo furore sulle spiagge.
E quella voce antica e ormai lontana
ti fa più dolce il peso dell'esilio.



Commiato

Quando sui miei occhi calerà
il buio di una sera senza fine
e dietro di me si chiuderanno
i neri cancelli della morte
la luce serena del tuo sguardo
scenda ancora sul mio volto
e nel mio cuore per un attimo
fiorirà la dolcezza che nasceva
per me ogni notte dal tuo casto seno.


lunedì 17 luglio 2017

#letture IL VIOZ

Ci sono piccoli testi, che si possono trovare in piccole biblioteche, che raccontano piccole storie passate.


E' giusto il caso di questo volumetto del padre camilliano Francesco Zambotti, pubblicato dalle Edizioni Dehoniane di Napoli a inizio anni Ottanta.
Il celeberrimo Monte Vioz, nel Parco Nazionale dello Stelvio, diventa metafora delle difficili scalate che la vita ci riserva. Oltretutto, come per moltissimi escursionisti amanti della montagna, al Monte Vioz sono legati i personalissimi ricordi dei miei genitori.
L’alta quota (m. 3644) è il vero ostacolo nello scalare questa cima, che offre comunque molti versanti impervi e innevati, ma regala sempre grandi soddisfazioni a chi giunge alla meta, anche solo dalla via più facile.
Le persone allenate (anche alle alte quote) non accusano inconvenienti particolari salvo una maggiore fatica; molti, però, nella vita cedono e precipitano: nelle storie e nelle lettere biografiche che coronano il libro emergono da un lato tanta sofferenza e dall'altro quella speranza di riscatto e di redenzione, attitudine positiva che ormai oggi sembra essere persa.
Forse perché a quell'epoca si era tutti un po' più ingenui (ma non credo poi così molto) o forse perché gli anni Ottanta e Novanta ci hanno poi fatto dimenticare il senso del limite, senso che, invece, quando si frequenta la montagna, non è mai il caso di perdere.



venerdì 14 luglio 2017

#letture IL SORCIO


Un gradito regalo (di compleanno) è anche una piccola chicca, ovvero uno scoppiettante racconto di Simenon (un Maigret senza Maigret cit.) ambientato nella Parigi fine anni' 30.
Consigliatissimo a chi ama Parigi, consigliato a chi ama leggere una storia breve senza mai momenti di stanca, Il signor Sorcio è l'occhio indiscreto e divertito che Simenon getta sulla vicenda di un azzeccatissimo personaggio, un senza fissa dimora di origini alsaziane, che nonostante si trovi nel bel mezzo di un intrigo internazionale più grande di lui, si ostina a volerne pilotare la soluzione.
Perfetto per farci un film!



in francese

A proposito... buon 14 luglio! C'est une révolution!!


giovedì 13 luglio 2017

#letture LA MANOMISSIONE DELLE PAROLE


A partire dall'analisi di una parola si può spaziare e dialogare in modo proficuo.
Se poi c'è anche una spinta etica che ci anima, la conversazione si fa ancora più penetrante.
Con questo agile volumetto Gianrico Carofiglio ci accompagna laddove la sua sensibilità di lettore e cittadino lo ha portato in questi ultimi anni. Se volete fare un tratto di strada insieme a lui, non rimarrete delusi...



lunedì 10 luglio 2017

#cinema COSA HANNO DETTO IN QUEL FILM

Posto che ci sono due libri che hanno un titolo analogo a quello di questo post, libri che Vi consiglio di leggere...



... volevo piuttosto focalizzarmi su quanto noi spettatori siamo capaci di memorizzare esattamente una battuta celebre.
 Scoprirete, cari lettori, che forse solo una o due battute su dieci le impariamo alla lettera.
Io, del resto, avevo provato già da anni a imparare a memoria il celebre monologo fantozziano, per sedermi ancor più consapevolmente sul divano nei momenti di relax...


Il cinema ci regala tante battute celebri, che rimangono immortali nella memoria di noi spettatori. Noi, a nostre volta, le rendiamo proverbiali a tal punto da modificarne in parte la struttura.
Poco male, anche perché ce ne sono così tante di battute celebri!



domenica 9 luglio 2017

#letture BESTIE DA VITTORIA

Era da un po' che un libro biografico non riusciva ad appassionarmi così tanto.
Mi spiego meglio.
Le biografie sono per me tutte interessanti: sanno di vero a prescindere, hanno la capacità di scatenare in me la sensazione di aver conosciuto i segreti di qualcuno che nemmeno conosco di persona, quasi avendo carpito all'autore delle sfaccettature che vanno aldilà di quello che l'autore stesso ha inteso lasciare sulla pagina.

In questo caso la storia di Danilo Di Luca mi ha conquistato perché mi sembra scritta con la stessa irruenza e spacconeria (quasi una malcelata ingenuità mista ad egotismo, che è un gradino meglio dell'egoismo), con la quale il ciclista di Spoltore (il suo essere abruzzese è fondamentale e intrigante) correva. Il tono diretto della narrazione, filtrato dalla ghostwriter Alessandra Carati, non delude.
Il libro perciò Ve lo consiglio, cari lettori o curiosi del blog, se volete farvi un'idea della ormai ben nota normalità del doping nello sport, insomma se volete capire quanto lo sport ormai non sia da molti anni più tale a vari livelli, anche tra i dilettanti.



martedì 27 giugno 2017

#letture GIANGIACOMO FELTRINELLI

ALDO GRANDI


Baldini Castoldi Dalai Editore, Milano (2012)

Ci sono molti personaggi che hanno lasciato un segno indelebile per il loro personalissimo modo di vivere e di immaginare il mondo. Uno di essi è senza dubbio Feltrinelli, che questo volumone ci presenta in modo dettagliato e documentato, seguendone passo passo la vita fino alla tragica morte del 14 marzo 1972.
Ne consiglio la lettura a chi vuole ripercorrere un lungo tratto di storia italiana per capire quanto sia cambiato il nostro paese negli anni di vita e di lotta politica dell'editore, il cui ideale rivoluzionario sembra essere morto con lui su un traliccio di Segrate.
  

domenica 4 giugno 2017

#eventi FESTIVAL DELLA BELLEZZA


Partiti anche quest'anno! Ute Lemper è stato un inizio col botto ed ha conquistato gli spettatori con una grandissima performance, fatta di intelligenza, presenza scenica (che fisicità e che voce), bellezza e fascino. Chapeau anche a Toni Servillo, che si è raccontato, come attore teatrale e cinematografico, con la giusta modestia, che gli deriva dalla sua sana passione per la scena, ma anche con la consapevolezza di chi il grande salto l'ha compiuto partendo da lontano.

Del resto del programma, che vi sottopongo, sono certo di emozionarmi di fronte al grande Muhammed Alì di Buffa e attendo con curiosità l'incontro "in redazione" con Beppe Severgnini.
Cercherò di farvi sapere :-)

  • 1 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Ute Lemper – Berlin days, Paris nights
    Un viaggio musicale dall’irrequieta anima berlinese in Weill, Brecht e le canzoni del Cabaret, alla suggestione poetica della chanson francese con i capolavori di Jacques Brel e Edith Piaf, fino all’approdo in Argentina con il Tango Nuevo di Piazzolla.
  • 2 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Toni Servillo – Interprete della bellezza, bellezza dell’interpretazione
    Dai classici del teatro a capolavori del cinema d’autore: l’attore si fa protagonista nel racconto dell’arte dell’interpretazione ad evocare il disincanto e la caustica ironia di suoi memorabili personaggi. È destino del grande attore prendere il volto della sua nazione dinanzi al mondo.
  • 3 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Vinicio Capossela – La forza del destino: Odissea musicale di Vinicio Capossela
    Un concerto speciale in cui Vinicio ripercorre dagli inizi il proprio itinerario artistico intrecciando la visionarietà poetica delle sue canzoni più memorabili con quella di personaggi e arie di opere verdiane.
  • 4 giugno, ore 21,30 [ANNULLATO]
    Teatro Romano
    Paolo Villaggio – Fantozzi
    L’ironia corrosiva di un brillante scrittore satirico, inventore di un lessico e un timbro umoristico, nel racconto di film di culto della Commedia all’Italiana e del sodalizio umano e artistico con gli amici De André, Gassman, Tognazzi, Monicelli e Fellini.
  • 5 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Morgan – David Bowie
    L’eccentrico dandy, in un concerto espressamente creato per il Festival della Bellezza, omaggia la rockstar britannica con una selezione di riletture dei suoi classici più belli. L’enfant prodige incontra l’uomo che cadde sulla terra: identificazione musicale nell’estraneità extraterrestre.
  • 6 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Umberto Galimberti – La sapienza greca
    Alla scoperta del nostro modo di pensare, tra gli antenati che ci sono Maestri. Le grandi questioni esistenziali tra chi per primo se le pose, dall’origine del mondo al senso della vita, dal valore della bellezza alla via per la felicità.
  • 7 giugno – ore 18,30
    Giardino Giusti
    Massimo Recalcati – Lacan e il desiderio
    Dal piacere di Freud al desiderio di Lacan, i concetti che cambiano l’autocomprensione e il destino del genere umano. Origine e meta dei percorsi dell’Io negli ambivalenti rapporti con l’inconscio tra pulsioni e simboli, reale e immaginario. La poesia come trauma e direzione del linguaggio.
  • 7 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Federico Buffa – Muhammad Ali: A night in Kinshasa
    Spettacolo multimediale in prima assoluta sulle gesta di una delle grandi icone del secondo Novecento. Focus su “The rumble in the jungle”, la notte più incredibile della storia dello sport, in cui The Greatest si impone nell’immaginario di una generazione. Musiche composte ed eseguite al pianoforte da Alessandro Nidi.
  • 8 giugno – ore 18,30
    Giardino Giusti
    Gloria Campaner – I romantici Chopin e Beethoven
    L’indomito spirito creativo romantico in un concerto che ne esprime sensibilità e tonalità. I cieli tempestosi si tramutano nello splendore dell’attimo di un chiaro di luna, l’anelito all’indipendenza si specchia nello struggente e delicato ardore del sentimento.
  • 8 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Goran Bregovic – Goran Bregovic and The Wedding & Funeral Orchestra in concert
    Concerto dai ritmi travolgenti, mix scoppiettante di jazz, tango, ritmi folk slavi, polifonie sacre ortodosse e chitarra elettrica. Il grande musicista si esibisce con una formazione d’eccezione che si raddoppia con l’aggiunta di nuovi strumenti e sonorità.
  • 9 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Vittorio Sgarbi – Michelangelo
    In scena un’irrituale indagine sull’estro e l’indole del più eclettico genio artistico, nelle connessioni con gli spiriti eletti di un’epoca di insuperati prodigi. L’uomo e il divino s’incontrano tra marmi splendenti e sulla volta di un immenso granaio. Musiche composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino, elaborazioni visive di Tommaso Arosio.
  • 10 giugno – ore 18,30
    Giardino Giusti
    Beppe Severgnini – Poeti e scrittori in redazione
    Montale, Flaiano, Sciascia, Buzzati, Pasolini, Calvino in versione prime firme: lo sguardo sul quotidiano di chi compone per l’eternità nella collaborazione col Corriere. Neppure il rullo compressore della cronaca insidia la poesia nella rotativa.
  • 10 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Massimo Cacciari – Il Don Giovanni di Mozart
    Contrappunto illuminista alla commedia dell’arte, rime e accordi in controcanto alla tradizione e in sintonia con Diderot. Filosofia e musica dialogano su domande poste di nascosto e spiazzanti risposte sottintese, tra eros e comicità. Interventi musicali al pianoforte di Edoardo Strabbioli.
  • 11 giugno – ore 21,30
    Teatro Romano
    Philippe Daverio – Picasso
    La massima griffe dell’arte moderna, l’artista che si fa insuperabile modello, l’onnipotenza del creatore. “Io non cerco, trovo”. L’occhio sensuale e la metabolizzazione degli stili innovano per sempre lo sguardo gettato dall’arte, nessuna visione sarà più la stessa. Al pianoforte Ilaria Loatelli.
  • 30 e 31 agosto – ore 21
    Arena di Verona
    Ennio Morricone – The 60 Years of Music World Tour
    Ultimi concerti in Arena del più celebre compositore contemporaneo, appuntamento conclusivo della sua tournée mondiale, con i grandi classici, da C’era una volta in America a Mission, fino alle musiche dell’Oscar per l’ultimo film di Tarantino. Ospite d’onore la grande cantautrice Dulce Pontes.

venerdì 2 giugno 2017

#scatti A CASCATA

Chiare, fresche et dolci acque
Cascata Corondoler (scatto del 2.6.2017, vicino ad Avio di Trento) 



martedì 30 maggio 2017

#scatti DESENZANO

Voglia d'estate... si potrebbe cominciare da qui. Attendiamo il 21 giugno!

Desenzano (Porto Vecchio, foto del 10.07.2016)

domenica 28 maggio 2017

#Verona NOANTRI

Noantri veronesi...



Lo spirito è quello giocoso :-) :-) :-) un po' infantile... siamo così noi veronesi :-) :-) :-)

sabato 27 maggio 2017

#SerieTv VENTICINQUE ANNI DOPO

Dopo venticinque anni torna sul piccolo schermo (non senza un'anteprima cinematografica in quel di Cannes) il fatato mondo di Twin Peaks.


David Lynch sembra avere le idee chiare, o meglio sembra sempre molto disinvolto nella sua ricerca espressiva delle idee più profonde.
Twin Peaks è casa sua e non ci è voluto molto a prenderne in mano le chiavi (dirigerà sempre lui stavolta) e riaprire quella porta.

Tale disinvoltura era un po' che non la percepivo. Personalmente mi ero ormai rassegnato a non vedere più pubblicato un nuovo film di Lynch e anche l'ultimo suo (per altro interessantissimo) film documentario mi lasciava la sensazione di una qualche rinuncia del Nostro (regista) a nuove grandi storie filmate.
Qualcosa invece ho intravisto invece nel pilot della nuova stagione: la voglia di fare i conti con alcune delle sue grandi tematiche (ad esempio quella del doppio) anche in modo molto drammatico.
La prima impressione è quella che, ora che ci siamo rituffati (seguendo la prospettiva della cascata della celeberrima sigla) in questo mondo, non sarà così facile trovarvi pace e immobilità, ma piuttosto morte e rivolgimenti. Gli incubi sono destinati a diventare realtà: sfortunata fortuna o fortuna sfortunata?

venerdì 12 maggio 2017

#amarcord VERONA CAMPIONE

Prendetevi cinque minuti... i miracoli (non solo i mitici gatti) a Verona sono di casa!!


Bergamo, 12 maggio 1985, Stadio Atleti Azzurri d'Italia

domenica 23 aprile 2017

#InViaggio Foto da Cineteca

Ci sono luoghi speciali legati al cinema. Una foto ricordo a me molto cara è questa... scattata davanti alla Cineteca di Bologna.

Qui si può respirare cos'è l'amore per il Cinema. Durante l'estate la Cineteca regala ai bolognesi e a tutti quelli che condividono la passione per il Cinema Ritrovato delle giornate davvero memorabili.

Arrivederci a presto, Bologna!


sabato 4 febbraio 2017

#letture L'ARTISTA

autore: BARBARA A. SHAPIRO
editore: NERI POZZA


Il libro non mi ha particolarmente conquistato perché ritengo che la scrittura abbia dato vita a personaggi dai pensieri un po' troppo prevedibili. La vicenda è però interessante e affrontare il ricordo della persecuzione degli ebrei da un punto di vista legato all'arte è un indubbio merito dell'autrice. 

Per una recensione migliore di quanto contenuto nella quarta di copertina e sicuramente più benevola della mia vedi: L'Officina del Libro   

Nota a margine: leggo sempre, tra il divertito e lo scocciato, i commenti contenuti nei risvolti di copertina (ma vale anche per i commenti giornalistici citati alla fine dei trailer dei film)... "una penna" deve essere sempre "magnifica" e una "storia vibrante"... mah, un libro normale scritto da un autore normale non ha mai deluso nessuno, uno normale spacciato per straordinario sì (almeno credo).

venerdì 3 febbraio 2017

#iFilmCapolavoro HEAVEN CAN WAIT (USA 1943)

Titolo italiano: IL CIELO PUO' ATTENDERE
Regia: ERNST LUBITSCH


In uno sgargiante Technicolor, aperto da titoli di testa ricamati, il film confezionato da Lubitsch è un autentico capolavoro, con scene divertenti e irriverenti senza soluzione di continuità.


E' una pellicola nella quale la fa da padrone fin da subito lo stile, ovvero quel particolare "tocco" del regista divenuto nel caso di Lubitsch proverbiale (Lubitsch'touch), un tocco reso ancor più vivido dai colori, il blu (lo stesso del cielo) in particolare.
La storia di Mr. Van Cleve, che si presenta alle porte dell’inferno e che inizia a raccontare al diavolo tutta la sua vita in un lungo flashback, è un inno al cinema che sa parlare in modo sottile e intelligente (ma allo stesso tempo spietato) di noi, di come siamo veramente fatti.
Forse - azzardo una mia interpretazione- secondo Lubitsch nel cinema come nella vita la differenza la fa lo stile, e proprio per lo stile il protagonista verrà giudicato (e non, tutto sommato, per il bene o il male che ha commesso). E allora sì che per le anime trapassate il cielo (paradiso o inferno che sia, come accennato in un altro finale eliminato, nel quale in ascensore compare un'ultimissima donna tentatrice) può attendere.