Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

giovedì 29 gennaio 2015

LETTURE - Pedalo dunque sono



Autori Vari

Pedalo dunque sono
Pensieri e filosofia su due ruote
Autori: Carmine Abate, Silvano Bordignon, Nicola Corato, Mirco Corato, Monica Falezza, Giovanni Gurisatti, Eros Maccioni, Chiara Mascarello, Lorenzo Parolin, Giovanni Zonta.
Numero di pagine: 112
Dimensioni: 13x20
Rilegatura: brossura filo refe
ISBN: 9788865490105

Lèggere un libro sulla filosofia della bicicletta non è un po' una contraddizione in termini? Per me, sì.
Non è forse la bicicletta una pratica che rifugge quel carico di astrazione che qualsiasi libro porta dentro di sè? In fin dei conti non si può pedalare leggendo. A parte forse in palestra: ma sarà vera bici?
Insomma, io ho sempre pensato che lettura, bicicletta, fatica e sudore fossero poco complementari tra loro. Specialmente in estate, quando aumenta in modo esponenziale il mio tempo libero e riesco effettivamente a dedicarmi alla bicicletta e alla lettura, per me è sempre una scelta alternativa: finisco qualche capitolo o giretto in bici?
Però, a ben vedere, io, che fino a questo punto mi ero cimentato solo con Gianni Brera o qualche passo dello stimato Luigi Meneghello, l'agile libretto ho finito col leggerlo... confesso!

Si tratta di una galleria di ciclisti-filosofi, molti dei quali di area veneta, che amano smisuratamente azionare il pedale e riflettere, anche sotto forma di brevi saggi divulgativi, intorno a tutto ciò che esso rappresenta. Senza mai rinunciare a un tono divertito, la bicicletta diventa non solo un mezzo per leggere le piccole cose della nostra quotidianità, ma anche per leggersi dentro.
Pedalare, quindi, è una vera e propria filosofia di vita, perché la vita ce la fa gustare a pieno, alla ricerca di un equilibrio interiore che non è isolamento dal mondo, ma dimensione in cui realizzare e cogliere l'armonia di cuore (inteso come sentimenti e anima), gambe (il nostro fisico), testa (la ragione).
La bici, se vissuta così, è una buona palestra, magari non certo l'unica, ma una di quelle più allenanti, perché ha un quid in più: la dimensione del viaggio e del divenire. Insomma oltre a Cartesio (omaggiato nel titolo del volumetto) anche Eraclito docet

Le mie sensazioni di lettura sono state comunque altalenanti, perchè - diciamolo - non è facile scrivere o leggere di bicicletta. Si corre il rischio, come quando si parte troppo sicuri o, al contrario, troppo spensierati sulle due ruote, di non riuscire a seguire un itinerario ben preciso o, nel peggiore dei casi, di perdersi, soffrendo magari per i momenti di stanca che ogni percorso più o meno lungo comporta. 
Ma la bici è una potente metafora: creiamo il nostro percorso e troviamo il giusto numero di giri per percorrerlo!
E senza correre il rischio di fare la fine (voluta nel suo caso) dell'artista olandese Bas Jan Ader, che nel suo singolare girato di diciannove secondi Fall II (targato Amsterdam 1970) ha così cercato di cogliere la transitorietà dell'ésprit ciclistico.


Confesso che il volumetto l'ho avvistato in casa di un'amica e collega, alla quale devo più di qualche cena e l'occasione di alcune delle recensioni di lettura di questo blog. Inizialmente, i dubbi di cui sopra (lo strano connubio lettura-bicicletta) mi frenavano non poco nel farmelo prestare. Ne varrà la pena? Anche no. Alla fine, invece, mi sono deciso e l'ho dovuto sottrarre con la promessa di restituirlo a stretto giro di... posta. Per farla breve... l'ho sottratto quando ho saputo che più o meno a metà (tra pagina 7o e pagina 8o) c'è un brano che tutti i veri (o presunti, come me) ciclisti devono prima o poi leggere. E rileggere! E' il brano sull'armonia cuore, testa, gambe!
Per questo - mi è stato assicurato - il solo fatto di sottrarre il libro troppo a lungo dalla libreria di chi l'ha appositamente acquistato provocherebbe un indebolimento dello spirito di quella casa e soprattutto delle bici di chi vi abita.
A questo punto potrebbe c'entrare il karma - credo - verso il quale nutro sempre più rispetto. E forse per questo, seppur inconsapevolmente, avevo intitolato il mio intervento estivo sul blog circa il Karma proprio "A ruota libera", anche se in realtà di ciclismo allora non avevo minimamente riferito...
Se poi si tratta del karma degli altri, meglio non scherzare... corro (sarebbe stato meglio pedalo) subito a restituirlo questo aureo volumetto!

Tanto qui a Verona si può sempre ripiegare sul... Terzo Tempo
 o incontrare personaggi che in bicicletta riuscirebbero anche a passare il resto della loro vita.

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