Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

lunedì 29 dicembre 2014

LETTURE - Un'idea di destino



Un' idea di destino. Diari di una vita straordinaria
Terzani Tiziano
(a cura di Loreti A.)
Longanesi Editore (collana Nuovo Cammeo)


Tiziano Terzani, che ha sempre saputo scrivere e raccontare con passione, traccia in questa sua opera postuma una splendida parabola.
Si comincia dagli Ottanta, alle latitudini cinesi, per arrivare fino al fatidico 2004, quando troppo presto, ma inevitabilmente ci ha salutato.

Secondo me Terzani è uno di quegli autori da leggere interamente perché la passione del racconto, alla quale mi riferisco sopra, è sempre straordinaria e gli viene dal sentirsi testimone privilegiato di ciò che vive, ogni giorno, ovunque si trovi. Terzani è sempre Tiziano, fin da quando si forma a Firenze o passa attraverso il "mitico" percorso dell'Olivetti. Il caratteraccio, il piglio indomabile sono sempre quelli.
Certamente il mondo orientale, quello della Cina, del Giappone, dell'India, dell'Indocina, per non parlare dell'URSS o di quello che ne rimane, diventano ad un certo punto le sue mete privilegiate.
Ma in queste sue pagine più private e intime - se vogliamo - ma forse non poi così tanto più trasparenti di quelle delle sue opere maggiori, capiamo comunque meglio come sono nati i suoi capolavori: dal non fermarsi mai. Fino alla "fine" (che non a caso è stato da lui stesso battezzata circolarmente come il suo inizio) Terzani si è interrogato, lacerato, diviso e ricompattato dietro all'idea di essere almeno in parte padrone del proprio destino, anche nella semplice accettazione della propria malattia e delle proprie inquietudini caratteriali (o quantomeno nella ricerca dell'accettazione stessa).


Per chi vuole leggere Terzani (e non tutti lo amano sia chiaro), il primo problema è soprattutto da dove cominciare. 
Dal "classico indovino", che mantiene, tutto sommato, per tutto il libro una freschezza di lettura che altre sue opere al primo impatto non sempre garantiscono?
Dalle "lettere contro la guerra", che sono certo una degna risposta alla Fallaci (altra autrice da leggere, secondo me, anche se non la amate) ma che sono forse un po' prevedibili e ingessate rispetto ad altre opere molto più... "agguerrite"?
Da oggi, ho un dubbio in meno in merito: il mio consiglio ricade su questi diari postumi. Perché?
PERCHE' IO di Terzani non ho letto ancora poi così molto e in queste pagine c'è un po' tutto concentrato. Insomma, non me ne sono ancora occupato così a fondo e non ho nemmeno avuto il piacere di incontrare lui o chi di lui può tracciare un ritratto molto più fedele di queste mie poche e sbrigative righe di "blogger della domenica"...


... MA IO in questo comporre e ricomporre, partire e ripartire lungo le vie del mondo (specialmente orientale) dove il senso del viaggio è il viaggio stesso, ritrovo quella voglia della scoperta e della testimonianza che è in definitiva la base imprescindibile della scrittura e della lettura.

...ma questa è tutta un'altra storia, che mi fa pure scendere una lacrima. Magari un giorno, quando i miei capelli saranno bianchi come lo sono stati quelli di Terzani, ve la racconterò. Intanto buone letture!

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