Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

sabato 6 dicembre 2014

LETTURE - Storia di una professoressa


VAURO SENESI
Storia di una professoressa
Edizioni PIEMME


Cari amici del Blog, rivalutiamo le quarte copertina. Se anche il blog ne avesse una (di quarta di copertina) non ci sarebbe dubbio: lì trovate tutto. Quella di questo bel libro sulla scuola, sugli insegnanti, sui ragazzi, sull'Italia degli ultimi quaranta/cinquant'anni, nella fattispecie recita così:

"Quelle di Vauro Senesi sono storie di vita che sanno raccontarne mille altre"
(Il Venerdì di Repubblica)

La vicenda ruota intorno ad Ester protagonista e narratrice (interna) e si svolge dalla sua prima giovinezza, nella quale vive l'impegno nel mondo della parrocchia e del volontariato, scoprendo sia l'amore che il sesso, fino alla sua piena maturità, segnata indelebilmente da una maternità assai speciale, passando attraverso (come da titolo) la storia di una professoressa, una professoressa che crede prima di tutto nelle persone e poi nella Scuola, specie se le persone e la Scuola in questione hanno bisogno di lei.

E' una lettura - come mi ha suggerito colei che il libro me lo ha prestato - sorprendente.
Sorprendente in primo luogo è l'autore, Vauro (sì, quel Vauro!) Senesi, che noi siamo abituati a vedere con la penna in mano, ma per tracciare disegni più che lettere.


Sorprendente perché la storia raccontata la conosciamo bene, essendo - mi ripeto - quella dell'Italia che passa dalla contestazione giovanile/studentesca al disimpegno degli anni Ottanta, spingendo il cosiddetto riflusso fino agli anni Novanta e forse oltre, trasformando la sua anima contadina e (sotto)proletaria in moderna (ma un po' senz'anima...). 




Sorprendente, infine, perché la vita di Ester si svolge in modo assolutamente lineare anche se non banale o scontato, e nonostante ciò la narrazione di Vauro (una narrazione, intendo dire, senza suspense o colpi di scena) scorre serenamente anche nei momenti più critici.
Ciò è sicuramente il segno - credo - del rispetto (e quindi dell'intelligenza) con cui l'autore ha trasposto in racconto una storia vera, per farla assaporare a chi crede nelle piccole sfide quotidiane, quelle sfide che, anche se difficili, anche se impegnative, sono i gradini da salire per poter arrivare un giorno (e non sarà certo facile, prevedo) a essere contenti della nostra vita, comunque si sia incanalata.
Il finale, affidato alle voci degli studenti intenti a dar vita a un coro greco, ha qualcosa di delicatamente solenne e permette perciò di far risuonare ancora meglio il messaggio che ogni lettore "senza tappi di cera nelle orecchie" (paracitazione del testo) potrà ricavare per sè dalla lettura di "Storia di una professoressa".

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