Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

mercoledì 10 settembre 2014

LETTURE - La fatica di diventare grandi


MARCO AIME - GUSTAVO PIETROPOLLI CHARMET
La fatica di diventare grandi
La scomparsa dei riti di passaggio
Einaudi
ISBN 9788806219970

Agile e aureo volumetto grazie al quale vi sarà tutto più chiaro su una questione sempre più cruciale in una società odierna giustamente etichettata come "liquida" (clicca Bauman): quando e come si diventa grandi?

Come è costruito il volumetto? - Nella prima parte, affidata a Marco Aime, vengono ripilogate e aggiornate le nozioni relative ai cosiddetti riti di passaggio, ovvero quei momenti dell'esistenza, specie un tempo comunitari, nei quali si abbandonano rispettivamente l'infanzia e l'adolescenza per continuare nel cammino della crescita fisica e psicologica. Nella seconda parte, affidata all'illustre psicologo dell'età evolutiva, viene scandagliata con la ormai nota prosa lucida e clinica di Pietropolli Charmet l'età della preadolescenza, età emblematica di come anche altri momenti di passaggio dell'esistenza non siano riconoscibili e definibili agevolmente come in passato, con l'inevitabile conseguenza che gli stessi riti di passaggio si sono tutto sommato privatizzati e ridimensionati. 

Perché leggerlo il volumetto? - Perché sia che siate (ancora meglio) educatori sia che siate lettori più (dis)interessati troverete spunti, notizie, analisi e riflessioni puntuali su come stia cambiando l'approccio dell'uomo ai propri compiti di sviluppo, che tutto sommato sono rimasti gli stessi, pur venendo scanditi e reinterpretati in modo sempre più individualistico e consumistico.

Come sfruttare la lettura? - Traendo spunti per il proprio eventuale lavoro o incarico in campo educativo, ma ancor di più garantendo uno spessore ad un eventuale intervento che proporrete nell'eterna discussione su come vanno le cose nel mondo di oggi.


E, per chiudere, contestualizzandole, le frasi che più mi hanno colpito.
Buona lettura del volumetto e, se ne avrete tempo e piacere, spazio per i commenti nel box di sotto ce n'è quanto volete.

Alla base della confusione delle generazioni e della difficoltà di distinguere con nitidezza un adulto da un giovane c'è la difficoltà ad interpretare il concetto di limite. Scrive Marco Aime a p. 83:
"[...] un'insofferenza sempre maggiore nei confronti dei limiti. I limiti, però, sono fondamentali per la costruzione delle identità [...] (essi sono) una barriera che segna una differenza. Poiché non possiamo essere tutto o tutti, occorre fare scelte, e ogni scelta implica necessariamente una rinuncia".

Sulla tendenza dei riti di passaggio a ridimensionarsi in modo netto rispetto ad un tutto sommato recente passato. Scrive Marco Aime a p.95:
"La confusione dei ruoli e la 'liquidità' che segnano la società postmoderna [...] Pertanto, anche i passaggi al loro interno risultano più permeabili, tracciati meno nettamente".

Su come sono cambiati e si sono attenuati il significato e la funzionalità dei riti di passaggio scrive Gustavo Pietropolli Charmet a p. 113:
" (il problema è) se il partner possa o meno aiutare, sostenere e cooperare nella realizzazione del proprio progetto di soggettivazione [...] (alla base ci sta) un piano (individuale) che ha bisogno della coppia per essere concretizzato. Da soli, infatti, non è facile perseguire certi obiettivi [...]".

Provocazioni forti di Gustavo Pietropolli Charmet:
(p. 116) Perché quelle che si pensavano fossero le caratteristiche degli studenti di seconda o di terza media, oggi appartengono a bimbi che frequentano la quinta elementare?
(p. 118) masse di giovani in questa dimensione sociale intermedia (tra adolescenza e vita adulta), inventatata dalla cultura e priva di qualsiasi riferimento agli orologi biologici

Io, personalmente, accompagnato dalle note di Neil Young, che tanta compagnia mi fa in questi giorni,


partirò da p. 148:

"la scuola di oggi pensa agli individui, non  riesce a vedere la mente del gruppo"

Change your mind!

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