Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

giovedì 28 marzo 2013

SERIE TV 4: IL SALTO DELLO SQUALO


In questo quarto incontro sulla serialità televisiva, il bravissimo relatore MARIANO DIOTTO ci ha introdotto nel mondo in continua evoluzione del teen-drama.
Alzate il volume! Grazie alle sigle dei nostri telefilm più o meno preferiti le emozioni sono assicurate.
Il nostro corso ha fatto stasera, in senso positivo, il salto dello squalo! 




PER ENTRARE IN ARGOMENTO

Il teen-drama è molto di più di un semplice prodotto per adolescenti. In esso troviamo certamente riprodotto il mondo dei giovani; lo spazio dei protagonisti è ancorato sui giovani; il target, idem.
Inoltre c’è da considerarne la diffusione nazionale ed internazionale (in assoluto quella made in U.S.A.); la narrazione, a carattere episodico, aspira alla lunga gittata e segue un format simile, ma allo stesso tempo nettamente diverso, da quello della soap-opera.
E’ questo un mondo che trovava ospitalità un tempo esclusivamente sui canali generici, mentre oggi molto di più la trova sui canali tematici, con lo scopo di allungare sempre di più la vita televisiva di un cast tendenzialmente stabile (e per questo vincolato solitamente con contratti di almeno sette anni).
Ci sono poi precisi tempi di registrazione (a primavera inoltrata) e di trasmissione (fine estate). Solo se la mid-season avrà funzionato (la misura dei tredici episodi) allora la stagione si allungherà (oltre i venti episodi).
Siamo pronti – come sognato da ogni produttore, anche il più scalcinato – ad affezionarci e a crescere insieme alle nostre serie preferite?




COSA CI HA PORTATO LA CICOGNA?

Il teen-drama televisivo nasce il 15 gennaio 1974 sulla ABC sotto il segno di “Happy Days”.


(1974 – 1984) CANALE ABC, 11 STAGIONI, 255 EPISODI

L’ascendente è talmente forte che, un po’ come al cinema, da quel momento in poi per molti attori sarà impresa ardua quella di togliersi addosso il nome-etichetta del protagonista.


IN VIAGGIO ATTRAVERSO NUOVE COSTELLAZIONI…

Inscenare il mondo degli adolescenti (dai tredici ai diciannove anni, tanto per fornire le coordinate del teen-drama americano) è una scelta prolifica e vincente, con tanto di creazione di un parallelo universo di merchandising pronto ad espandersi.
“Happy Days”, in maniera esemplare, dà presto vita a vari (più o meno canonici) spin-off: “Mork & Mindy”, “Laverne & Shirley”, “Le ragazze di Blansky” (con un giovanissimo Scott Baio), “Out of the blue”, “Joanie loves Chachi” (in contemporanea con lo stesso “Happy Days”).




… UN LUNGO VIAGGIO!

La NBC scende in campo nel 1979, ben determinata a conquistare il pubblico di prima serata.


(1979 – 1988) CANALE ABC, 9 STAGIONI, 209 EPISODI

La famiglia americana, ma non solo essa, comincia a disgregarsi e il mondo del college diventa luogo di aggregazione e di iniziazione alla vita, proponendo già un’interessante gamma di stereotipi, qui rigorosamente al femminile.

La TV – è risaputo -  è soprattutto business e le produzioni in grande stile vi trovano terreno fertile, specie nella Los Angeles dai set perennemente illuminati da una luce avvolgente.
Nel 1982, intanto, da New York arriva


(1982 – 1987) CANALE NBC, 6 STAGIONI, 136 EPISODI

con una sigla che comincia ad essere parlata, in una serie che porta dentro di sé tutte le caratterizzazioni e gli stereotipi  del teen-drama. Si prosegue da un film per arrivare in tempi più avanzati alla contaminazione con lo sfolgorante mondo del musical, fino all’italiano “Amici”, per cui Maria De Filippi dovrà, per questioni di diritti d’autore, rifare il maquillage all’originario “Saranno famosi”.

Nel 1989 la Fox, che fin dagli anni ’70 ci ha regalato grandi telefilm, ci propone anch’essa dei teen-drama.


(1990 – 2000) CANALE FOX, 10 STAGIONI, 296 EPISODI

Il pugno, nato quasi per sbaglio, che connota la sigla, ci apre (per i telefilm) il nuovo(ma non poco problematico) mondo del successo e del reddito elevato: comincia lo “sdoganamento” di problematiche giovanili quali droga, alcol, sesso, omosessualità. E’ forse il primo vero e proprio fenomeno planetario di esportazione, che fa la fortuna del mitico Aaron Spelling, che nonchalance regalerà alla figlia Tori un ruolo da co-protagonista.

Nel 1992 la Fox “rincara la dose” con


(1992 – 1999) CANALE FOX, 7 STAGIONI, 226 EPISODI

Il mondo del teen-drama sfonda quota venti (l’età, sempre meno teen, dei protagonisti) e impone attori allora esordienti e ancora oggi presenti in altre produzioni, nelle quali attualmente impersonano quantomeno ruoli adulti o magari (salto della barricata) da genitori.

Insomma, dopo le famiglie più o meno idilliache (“La famiglia Bradford”, “Casa Keaton”, etc.), largo ai giovani… senza famiglia!



(1994 – 2000) CANALE FOX, 6 STAGIONI, 142 EPISODI

Un Matthew Fox giovanissimo ancora non pensa a intraprendere… altre carriere!

I genitori? Meglio se non ci sono.


ANNI NOVANTA: L’ETA’ DELL’ORA DEL TEEN DRAMA

La spinta “realista” della Fox continua.


 (1998 – 2003) CANALE FOX, 6 STAGIONI, 128 EPISODI

Il teen-drama raggiunge il suo apice, per poi attraversare, verso fine decade, un deciso calo di ascolti.


IL SALTO DELLO SQUALO

Quando un telefilm diventa meno credibile, quando dopo un determinato episodio qualcosa si scolla nel rapporto tra pubblico e serie, in termini critico-televisivi si parla di “salto dello squalo” (forse in riferimento a un episodio di “Happy Days” nel quale Fonzie fu protagonista esattamente di quel tipo di salto).



I teen-drama faranno nel nuovo millennio un salto, inteso però in senso (pro)positivo: riusciranno in buona sostanza a garantirsi nuova vita, imboccando vie alternative, a partire da sigle sempre più simili a mini-spot, sigle che lasciano in eredità i titoli di testa all’incipit della trasmissione.


TRA FANTASY E CANALI TEMATICI

A fine anni Novanta ecco la svolta del fantasy.



 (1998 – 2006) CANALE WB, 8 STAGIONI, 178 EPISODI

Inoltre, si diffondono via via, con largo anticipo rispetto all’Italia (che oltretutto, fino ad allora, aveva importato molti telefilm, e non solo i teen-drama, con colpevole ritardo), nuovi e numerosi canali tematici.
A partire dal 1996 ecco apparire la UPN, con titoli (tra gli altri) come “Tutti odiano Chris”, “Girl friends”, “Buffy”, “Roswell”, “Veronica Mars”.
Nel 2001 è il turno della ABC FAMILY che (in estrema sintesi) esemplificherei con “Kyle XY”, “Greek”, “La vita segreta di una teen-ager americana”, “Switch at birth”.
Il 2002 è l’anno di TEEN NICK, che (ad esempio) propone “Degressi”, “Summerland”, “Laguna beach”.
A partire dal 2006 CW ci regala i successi si “Supernatural”, “Smallville”, “Gossip girl”, “One three hill”, “Merlose Place”.
Il target giovane (dall’infanzia alle medie) viene poi bersagliato da NICKELODEON (2004) e da DISNEY CHANNEL (1997). In particolare quest’ultimo canale ha traghettato verso il successo Hanna Montana, Jonas Brothers, Britney Spears. Sentitamente, ringraziamo (se siamo nati dopo il 1993)!?


BREVE ZOOM SUL NUOVO MILLENNIO

Superato il “millennium bug” si definiscono in modo abbastanza preciso le sottocategorie del teen-drama.

SCI(ENCE) – FI(CTION)
FANTASY
ADVENTURE
COMIC
TEEN
MISTERY
NEO-ROMANTIC
SPORT
RELIGION
SEX

Di conseguenza i principali network si spingono in imponenti produzioni per ‘competere con le’ e ‘controbattere alle’ proposte monotematiche.
Dal 2001 al 2011 ecco il racconto (dalle connotazioni prequel) di “Smallville”, oppure dal 2003 al 2007 fa la sua comparsa THE O(range) C(ounty) che rafforza un nuovo modo di comunicare, in un mondo telefilmico nel quale le sigle (musicali) finiscono per costare quasi come (o di più) della produzione stessa del serial.



Si rafforza, inoltre, il dualismo del bene contro il male, il confronto tra i ragazzi buoni e i ragazzi cattivi.
Molto di recente si sono ancor di più inaspriti i toni CONTRO i canoni buonisti, ad esempio con “Misfits” (sul fronte inglese), “Skins” (sempre dall’Inghilterra), “Fisica o Chimica” (dalla Spagna).

Sul fronte sportivo grande è il successo di “One three hill”, centrato sul basket, una serie che tra l’altro ha visto i protagonisti abbandonare la scena all’apice del successo.

Il soprannaturale, a metà del 2005, viene coniugato al maschile in “Supernatural”.

E, andando sempre più avanti con gli anni, verso tempi di crisi, l’effetto placebo di chi sta comunque bene economicamente è garantito da “The gossip girls”.

Il vampirismo è ben raccontato in “Teen Wolf”; si crea l’abbinamento tra telefilm di culto e canali tematici, accoppiata che forse raggiunge le sue vette (per la capacità di scrittura e il gran ritmo narrativo) in “The vampire diaries” (giunto attualmente alla sua quarta stagione).

Dal 2010 il teen-drama “si sposa” col mondo social approdando su Facebook o generando particolari #hashtag Twitter, per non parlare del connubio col mondo talent (show) per stabilire chi può partecipare ad una nuova stagione di “Glee” (e permettendo alla protagonista Lea Michele di cantare al Superbowl).

L’importante però è allungare il proprio successo, far affezionare gli spettatori dei serial anche ai nuovi personaggi: la ripartenza (il “salto dello squalo”… ma in positivo!) è così garantita!


CHIUSI NELLO STIVALE

E in Italia? Le grandi produzioni americane arrivano finalmente in Patria molto più a ridosso della loro primitiva messa in onda (anche se l’invidiabile - ma non sempre nei telefilm - doppiaggio italiano vincola ancora molto, per costi, la celerità d’uscita).
Il panorama nostrano è sempre però molto dipendente fa format stranieri (es. gli stessi “Cesaroni”): per avere proposte interessanti di teen-drama possiamo forse guardare a “Grandi domani” (2005) o a “I liceali” (2008 – 2011)?


IN CONCLUSIONE

I teen-drama, come naturale, sono molto cambiati d’aspetto rispetto alla loro nascita negli Anni Settanta.
Da sempre essi ci raccontano alcuni particolari della vita degli adolescenti, soprattutto gli aspetti problematici. Si è peraltro accentuato, mano a mano, il depotenziamento della figura adulta, è cresciuto l’elemento legato al mistero, la sessualità si è fatta sempre più esplicita. Da sempre essi finiscono con l’imporre modelli e stereotipi e per favorire processi di imitazione.

L’obiettivo è di certo il business commerciale, ma i teen-drama hanno il pregio di raccontare e a volte di precedere la società. Sono del resto ancora oggi presenti i principali stereotipi del mondo giovanile: belli e dannati; nerd (perlopiù ingenui e “sfigati”); ragazze brave ed ingenue (quelle che - ma va là?! - rimangono puntualmente incinte); ragazze affascinanti e libere sessualmente; la fisicità come prodotto commerciale (ormai sempre più declinata al maschile); poveri che possono diventare ricchi; il denaro e la posizione sociale come valore assoluto e massima aspirazione. C’è però da segnalare parimenti un ritorno alla riaffermazione di valori importanti, legati alla riconquista di una dirittura morale.

L’affascinante mondo del teen-drama ha in fondo il grande pregio di raccontarci il mondo dei giovani, attraverso i giovani, investendo sui giovani. Chissà quanti di noi in queste giornate elettorali non hanno pensato…
LARGO AI GIOVANI!

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