Santa Maria in Valena (Valpolicella, VR)

martedì 29 agosto 2023

#film OPPENHEIMER #in sala

Nolan affronta con grande vigore la costruzione della parabola di Oppenheimer, attraverso il proprio cinema visionario che traccia il ritratto, prima che di uno scienziato, di un uomo ossessionato dalle sue visioni e incapace di essere fino in fondo padre delle sue idee, ma anche tutto sommato dei suoi figli e delle sue creazioni più in generale.

Mi sento di dire che il film richiede molta attenzione, in quanto è lungo e va visto senza troppa folla che ti disturbi (specialmente la folla adolescente, richiamata dai claim pubblicitari... specialmente se impugna... e illumina con... gli smartphone). 


Ciò che, secondo me, tiene ben legato il film, facendo da contrappeso alla visionarietà di Nolan (in questa pellicola, seppur lucidamente, un po' più costruita del solito), è il fatto che, quando si parla di scienza, il regista sembra avere le idee più chiare del suo protagonista.
Insomma, tutto il sistema dei personaggi, che magari da un lato può apparire proposto in un modo un po’ troppo didascalico, in fondo aiuta lo spettatore a non perdersi nella lunga durata del film e a rilanciare lo sprint nella parte finale, quando ormai la questione nucleare è già stata completamente impostata e tracciata, con una sorta di duello (contesa simil giudiziaria/paracommissione d'inchiesta) cominciato nelle prime sequenze del film e che finalmente giunge al termine, un duello che scioglie definitivamente il giudizio di Nolan: ci sono logiche scientifiche e politiche che schiacciano inesorabilmente la nostra umanità e ci sono limiti che in fondo l’uomo Prometeo non si vuole dare, pur consapevole che la condanna alla sofferenza sarà poi inevitabile.
Rimane un po' meno chiaro almeno ai miei occhi se l'inquietudine del personaggio Oppenheimer verso questi punti di non ritorno della scienza (e della politica!) sia quella di Nolan, quella del vero Oppenheimer... o di entrambi.


Nota finale: andiamo al cinema sereni, senza farci troppo condizionare da ciò che sentiamo dire dagli altri. Non dobbiamo sempre cercare un capolavoro da parte dei nostri registi (più o meno) preferiti, ma cerchiamo, soprattutto nel caso dell'Oppenheimer di Nolan, di apprezzare l'argomento che si è scelto di trattare.

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